Pagina Iniz. 2024 Febbraio L’IMPOSIZIONE DELLE CENERI

L’IMPOSIZIONE DELLE CENERI

L’IMPOSIZIONE DELLE CENERI
INIZIARE IL CAMMINO QUARESIMALE CON UN GESTO FORTE, DA RISCOPRIRE IN TUTTO IL SUO SIGNIFICATO

Forse troppo abituati o forse troppo assuefatti alla tradizione, iniziamo la Quaresima con questo gesto tanto strano quanto considerato dai più scettici un po’ “macabro” – la cenere sul capo o sulla fronte -, per i più giovani insensato e medioevale e per i cattolici più ferventi segno di austerità e di penitenza, senza però poi ben capire cosa bisogna fare concretamente per essere austeri e perché mai fare penitenza.

Certo il segno non aiuta a pensare positivo: la cenere fa pensare a qualcosa che richiama fragilità e debolezza; a qualcosa che si è sbriciolato, polverizzato, fino alla distruzione, tanto che stentiamo a trattenerla tra le dita.

Ma se pensiamo al fatto che il gesto/segno della imposizione delle ceneri viene accompagnato da parole importanti del Vangelo e dal segno della Croce tracciata sul capo o sulla fronte, che è un chiaro richiamo alla potenza della Pasqua, segno di morte e di risurrezione alla pienezza della vita, allora forse questo gesto/segno ha in sé un significato, un valore e una forza insospettate e davvero generative di vita nuova. Un gesto/segno che per questo deve essere fatto solo nel segno della fede, non per superstizione, ma con la chiara volontà di diventare sempre più discepoli.

Questo gesto/segno è il richiamo alla vita nuova di chi si impegna a rendere meno banale, meno indifferente a Dio, meno chiusa ai fratelli, meno noiosa a noi stessi, meno insignificante la nostra esistenza.

È un gesto/segno penitenziale che però esprime la volontà di intraprendere con entusiasmo, personalmente e insieme, un itinerario di conversione, che è sempre l’itinerario del credente che impara a diventare discepolo seguendo – andando «dietro» – il suo unico Signore e Maestro Gesù. Così la “cenere” diventa un segno di umiltà, ma anche un distintivo di fierezza, forza e speranza cristiana.

Con questi presupposti il gesto/segno della imposizione delle ceneri ci dice che:
– siamo sempre “catecumeni” che iniziano il loro itinerario verso la Pasqua, cioè dei battezzati così mai coerenti col proprio battesimo, che tuttavia tendono ad una più intensa luce;
– siamo sempre “penitenti” che cominciano il cammino di misericordia verso la riconciliazione, ma ora lo sono con sensibilità più viva e pacifica, persino serena, giacché al fondo dei giorni quaresimali c’è l’abbraccio della pietà di Dio per tutti;
– siamo sempre “pellegrini” che salgono con Cristo verso Gerusalemme, nonostante le fatiche, le incomprensioni, le infedeltà o anche i momenti di fascino sperimentati sulla strada percorsa con lui;
– siamo sempre “discepoli in cammino «dietro»” a Gesù. Essere discepoli ci impegna ad andare “dietro”, a seguire, cioè, comporta un’identificazione con Gesù, assumendo il suo stile di vita, il suo progetto, il suo destino. Il cammino del discepolo “dietro” a Gesù non è fissato in anticipo, ma si definisce per ciascuno man mano che avanza il cammino con e di Gesù.

Quel segno delle ceneri che riconosce una “fragilità” diventa gesto che contiene in sé una promessa, una speranza, quella che le nostre debolezze umane sono vinte e superate dalla Pasqua di Gesù. Ed è per questo che quel gesto/segno dice l’impegno a mettersi in cammino verso una mèta di luce e di vita, quella della Pasqua, che Gesù condivide con ogni suo discepolo. Il ricevere la cenere non con mestizia o senso macabro ma con gioia e – paradossalmente – entusiasmo, scaturisce dall’ascolto e dall’accoglienza della Buona Notizia della morte e risurrezione di Gesù. Diventa così salutare contemplare più a fondo il Mistero pasquale, grazie al quale ci è stata donata la misericordia di Dio e la forza per intraprendere lo stesso cammino di redenzione del suo Figlio Gesù.

Il fatto che il Signore ci offra ancora una volta, con questa Quaresima, un tempo favorevole alla nostra conversione non dobbiamo mai darlo per scontato. Questa nuova opportunità dovrebbe suscitare in noi un senso di riconoscenza e scuoterci dal nostro torpore. Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento per essere sempre più discepoli esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi, ma di condurci verso la pienezza e l’abbondanza della vita. Mettiamoci dunque in cammino e non lasciamo perciò passare invano questo tempo di grazia.

Per vivere al meglio questo gesto/segno, la comunità pastorale san Vincenzo nella chiesa di san Michele, imporrà le ceneri domenica 18 febbraio alle ore 17.00 durante la solenne celebrazione del Vespero che introduce alla quaresima e agli esercizi spirituali in parrocchia. Il gesto verrà ripetuto lunedì ad ogni celebrazione delle sante Messe in tutte le parrocchie. Inoltre verrà consegnata un’immaginetta con la preghiera per l’imposizione delle ceneri.

Ceneri2024