Pagina Iniz. 2024 Febbraio GIUBILEO 2025, IL VIA TRA UN ANNO ESATTO

GIUBILEO 2025, IL VIA TRA UN ANNO ESATTO

GIUBILEO 2025, IL VIA TRA UN ANNO ESATTO

Il 24 dicembre 2024 – esattamente poco meno di un anno – il Papa aprirà la Porta santa in San Pietro. Inoltre, Domenica 21 Gennaio 2024, in occasione della Domenica della Parola di Dio, il Santo Padre ha dato avvio ufficiale all’Anno della Preghiera, in preparazione al Giubileo 2025.

Un anno che vuole essere una grande sinfonia di preghiera perché la preghiera, quella personale e quella della Chiesa, venga di nuovo a rinvigorire e affrancare la vita di ogni battezzato. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, creare una relazione di comunione autentica, ascoltarlo e adorarlo. Un Anno durante il quale dovrà emergere maggiormente l’orizzonte spirituale dell’evento giubilare che va ben oltre ogni necessaria e urgente forma di preparazione. Si tratta, infatti, di un Anno, questo del 2024, non con particolari iniziative, piuttosto di un momento privilegiato in cui riscoprire il valore della preghiera, per imparare sempre di nuovo a pregare e prima di tutto capire perché pregare e soprattutto come educare a pregare oggi, nell’epoca della “cultura digitale”.

All’evento del Giubileo del 2025 abbiamo già dedicato due Editoriali su Vita Comunitaria nello scorso mese di ottobre. Abbiamo, infatti, presentato e spiegato il logo e indicato il sito dedicato, ma soprattutto abbiamo suggerito un prezioso percorso educativo per l’intera comunità pastorale: un cammino che, iniziato con l’ingresso del nuovo parroco, ci porterà nei prossimi anni a crescere in una fede sempre più consapevole e matura. San Paolo -nella seconda lettura della messa di ingresso del parroco- ci ha spronato con parole forti che richiamano alla dinamicità della vita di fede: «Fratelli, so soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù… Intanto, dal punto a cui siamo arrivati, insieme procediamo» (Fil 3, 13 ss.) . L’obiettivo è: «affinché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo» (Ef 4, 13) .

I prossimi anni vorrebbero essere vissuti perseguendo questo scopo, attraverso alcune iniziative pastorali che, come un “filo rosso”, ci aiutino a tracciare per tutta la comunità pastorale San Vincenzo un cammino spirituale che orienti e sostenga la fede in questo cambiamento d’epoca. Nel prendere il largo, la barca di Pietro, la Chiesa, ha bisogno di saper navigare anche in condizioni di tempeste o mare agitato, contando sul vento buono e amico dello Spirito. Occorrerà, per questo, esercitarsi nella capacità di “leggere i segni dei tempi”, nella capacità del discernimento e nel coraggio di scelte profetiche e lungimiranti. In sintesi, occorrerà maturare nella dimensione spirituale o nella radice contemplativa della vita. Ci sarà utile e porterà frutto anche la capacità di ricondurre le attività dell’ordinaria vita pastorale e delle sue molteplici iniziative dentro questo percorso e progetto spirituale unitario.

Proprio questa capacità di vita interiore e contemplativa ci permetterà di coltivare la speranza ovvero la certezza che le promesse di Dio non vengono meno ma si realizzano in virtù della fede e che la nostra vita, come la nostra fede, camminano verso una pienezza (Gv 10, 10)

Intanto dobbiamo anzitutto capire cosa sia per noi la “speranza” e perché questo Giubileo del 2025 è dedicato a questa virtù teologale (le altre sono fede e carità). Inoltre, dobbiamo riscoprire la distinzione fra speranza e aspettativa o le varie attese che ciascuno di noi ha nei confronti della vita e che non sono esattamente da confondersi con la “speranza cristiana”. In questa fase di preparazione al Giubileo del 2025, che ha come motto, appunto, «Pellegrini di speranza», abbiamo bisogno di capire di quale speranza siamo pellegrini e andiamo in cerca.

Gesù Cristo è la nostra Speranza

Le aspettative possono essere plurali e riferibili a più campi, come le scoperte scientifiche o i miglioramenti sociali e i progressi della medicina e della tecnica. La Speranza (al singolare), per un cristiano, risiede invece solo in Cristo. Il Giubileo questo celebra; la Porta santa rimanda a Cristo stesso che introduce nel mistero di Dio, nella Città celeste, che perdona le colpe e rimette le pene, come ricorda la lettera ai Romani: «Poiché siamo stati salvati nella speranza» (8,24). Una sorte attesa non solo dagli uomini. Qualche versetto avanti, San Paolo afferma come si sia incamminati «nella speranza che anche la creazione stessa sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio» (Rom 8,21). Una visione del mondo e della realtà un po’ diversa dai tentativi di dominio sul creato e sulle persone. Un’azione operata dalla vita e dalla Pasqua di Cristo (redenzione) di “riscatto”, di “rigenerazione” di “liberazione”, che rimanda proprio al Giubileo millenario della Redenzione che verrà celebrato fra 9 anni nel 2033. In questi anni che ci separano da quella data epocale ci vogliamo incamminare con un percorso spirituale che sostenga e porti ad arricchire la nostra fede indirizzandola verso la sua pienezza.

Tra l’altro: noto un’opportuna coincidenza perché queste sono proprio le ultime considerazioni del dialogo con i Magi, in particolare con Baldassarre, nell’ultimo Editoriale natalizio dove veniva suggerita la sequela di Gesù: buon… cammino per incontrare il Signore. Ma poi bisognerà seguirlo, perché anche Lui non si è mai fermato e ha continuato ad andare a Gerusalemme dove nemmeno la morte lo ha fermato. La sua risurrezione ci dice che, per essere discepoli, non abbiamo altra strada da percorrere se non quella di seguire Lui: “pellegrini della speranza”, appunto.

Continuiamo l’Editoriale della scorsa volta che ci ha introdotti ormai ai contenuti del prossimo Giubileo del 2025 proponendoci di vivere questo anno vigiliare come anno di preparazione. Una preparazione che rifletta sulla dimensione spirituale del Giubileo e non solo rituale o di adempimenti religiosi, che venga segnata dalla riscoperta della dimensione della preghiera e del suo significato, dall’approfondimento dei temi indicati dal Giubileo stesso come quello della speranza (di cui abbiamo già parlato nell’editoriale precedente) e quello del pellegrinaggio.

Infatti, sarà pure necessario riflettere su cosa è un pellegrinaggio, cosa significa essere “pellegrini” e qual è il significato di compiere un pellegrinaggio. Intanto, vogliamo però ricordare e mettere in agenda alcune scadenze e adempimenti.

APERTURA DELLE PORTE SANTE

L’Anno giubilare inizierà il 24 dicembre 2024, alle 16.30, con l’apertura della Porta santa di San Pietro. Qualche giorno dopo, saranno spalancate le altre Porte sante di Roma: a San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore. Trattandosi di un Anno santo «ordinario», le Porte valicabili saranno solo le quattro romane citate.

Ciò non significa che la «Grazia giubilare» resterà geograficamente circoscritta. Il 9 maggio 2024, solennità dell’Ascensione, il Papa pubblicherà la Bolla pontificia con la quale svelerà, nel dettaglio, il percorso individuato per il 2025. Il dono spirituale straordinario potrà essere offerto, in taluni casi, anche in circostanze e in luoghi più vicini a ciascuno. Un rituale liturgico, a tal proposito, è in preparazione.

RITI CHIESTI AL PELLEGRINO

I segni che caratterizzeranno la pratica indulgenziale, oltre al già citato passaggio dalla Porta santa, saranno quelli di sempre: il pellegrinaggio, ricordando col salmo 83,6 che il pellegrino ha le vie di Dio «nel suo cuore»; la Professione di fede, commemorando in questa occasione pure i 1700 anni dal Concilio di Nicea (325), dove iniziò a formalizzarsi il credo niceno-costantinopolitano (quello che normalmente recitiamo durante la Messa); la riconciliazione, come opportunità per la propria conversione; un gesto di carità, volto a ristabilire giustizia. Quest’ultimo segno sarà reso noto sempre nella Bolla attesa in maggio. Tuttavia, ciascuno di noi potrà pensare e provvedere a un gesto di carità tenendo presente che la rinnovata speranza sarà possibile «se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani».

CALENDARIO E APP PER L’ISCRIZIONE

Sono 35 le «Giornate» il cui calendario è già pubblico. Saranno convocati a Roma comunicatori, bande musicali, politici, ammalati, giovani, famiglie… Tutti questi appuntamenti – una delle novità del 2025 – prevedranno momenti liturgici e momenti di dialogo con la città, attraverso l’animazione nelle piazze. Il Giubileo non è un affare intimo.

Ogni fedele che si recherà a Roma dovrà necessariamente iscriversi online per ottenere la carta del pellegrino, attraverso la quale potrà opzionare l’orario scelto per il passaggio della Porta santa in San Pietro e ricevere altre informazioni. Sono già online il sito del Giubileo (www.iubilaeum2025.va) e la corrispondente app.

Nel frattempo, ci sembra bello e utile indicare qui di seguito la preghiera che il papa ha pensato per questo Giubileo: possiamo fin da ora pregare con lui e con la Chiesa e prepararci con queste parole a vivere il Giubileo già in questo anno di preparazione. – don Maurzio

LA PREGHIERA DEL PAPA

Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi la beata speranza per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo ravvivi in noi, Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno sia lode e gloria nei secoli.
Amen

Giubileo2025