Pagina Iniz. 2022 Novembre C’È UNA POVERTÀ CHE RENDE RICCHI!

C’È UNA POVERTÀ CHE RENDE RICCHI!

C’È UNA POVERTÀ CHE RENDE RICCHI!

Oggi, domenica 6 novembre, la nostra Chiesa Ambrosiana celebra la giornata della Caritas e la Chiesa universale celebra la giornata mondiale dei poveri.

La Caritas è stata voluta da San Paolo VI che, cinquant’anni fa, incoraggiò la Conferenza Episcopale Italiana a dotarsi di un organismo pastorale per promuovere la testimonianza della carità nello spirito del Concilio Vaticano II, perché la comunità cristiana fosse soggetto di carità.

A distanza di cinquant’anni, possiamo dire che la Caritas è diventata una risposta efficace e efficiente a tanti bisogni che sono emersi e continuano a emergere nella nostra realtà italiana. E grazie a molti volontari che gestiscono i vari servizi caritativi delle nostre comunità siamo riusciti, come chiesa, a sostenere il cammino dei poveri in questi anni. Oggi però è sempre più urgente superare la logica della delega agli operatori Caritas e creare una comunità che sia tutta Caritas, ossia che si faccia carico dei bisogni dei suoi poveri e della necessità di relazione e di integrazione che essi hanno nella società e nella chiesa.

Una comunità che non solo veste, sfama, sostiene economicamente le necessità dei suoi poveri, ma che con loro gestisce relazioni, frequentazioni e affetti. Una comunità che conosce i suoi poveri e che li considera figli prediletti e non solo fruitori di servizi caritativi.

Una comunità che si batte per i suoi poveri sul terreno dei diritti e dell’equa distribuzione delle risorse. Una comunità che non si volta dall’altra parte davanti all’ingiustizia, allo sfruttamento ma che sa essere solidale e partecipe.

Celebrare la giornata della Caritas è anche il momento per domandarci che cosa posso fare io?
Posso dare del mio tempo per i poveri!
Posso dare delle risorse per i poveri! Posso dare la mia solidarietà per i poveri!
Posso dare la mia preghiera per i poveri!
Perché mentre mi spoglio di qualcosa e mi privo di un po’ del mio tempo, o del mio denaro, o della mia presunzione, proprio mentre divento un po’ più povero è allora che sono un po’ più ricco! d. Antonio

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