Pagina Iniz. 2022 Maggio ASCOLTARE CON L’ORECCHIO DEL CUORE

ASCOLTARE CON L’ORECCHIO DEL CUORE

ASCOLTARE CON L’ORECCHIO DEL CUORE
Domenica 29 maggio è la “GIORNATA MONDIALE DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI”.

Papa Francesco ha scritto un Messaggio che ci incoraggia a realizzare due degli obiettivi del nostro Progetto pastorale: l’Ascolto e la Comunione. Ne riportiamo di seguito alcuni stralci (il testo completo può essere letto sul sito del Vaticano). «Desidero porre l’attenzione sul verbo “ascoltare”, decisivo nella grammatica della comunicazione e condizione di un autentico dialogo. Dio sempre si rivela comunicandosi gratuitamente; all’uomo è richiesto di sintonizzarsi, di mettersi in ascolto. Il Signore chiama esplicitamente l’uomo a un’alleanza d’amore, affinché egli possa diventare pienamente ciò che è: immagine e somiglianza di Dio nella sua capacità di ascoltare, di accogliere, di dare spazio all’altro. L’ascolto, in fondo, è una dimensione dell’amore. Gesù chiama i suoi discepoli a verificare la qualità del loro ascolto. «Fate attenzione dunque a come ascoltate» (Lc 8,18). L’ascoltare è dunque il primo indispensabile ingrediente del dialogo e della buona comunicazione. Non si comunica se non si è prima ascoltato. Ascoltare più voci, ascoltarsi, anche nella Chiesa, tra fratelli e sorelle, ci permette di esercitare l’arte del discernimento, che appare sempre come la capacità di orientarsi in una sinfonia di voci. L’ascolto richiede sempre la virtù della pazienza, insieme alla capacità di lasciarsi sorprendere dalla verità, fosse pure solo un frammento di verità, nella persona che stiamo ascoltando. Solo lo stupore permette la conoscenza. Anche nella Chiesa c’è tanto bisogno di ascoltare e di ascoltarci. È il dono più prezioso e generativo che possiamo offrire gli uni agli altri. Il teologo protestante Dietrich Bonhoeffer ci ricorda che il primo servizio che si deve agli altri nella comunione consiste nel prestare loro ascolto. Chi non sa ascoltare il fratello ben presto non sarà più capace di ascoltare nemmeno Dio. Nell’azione pastorale, l’opera più importante è «l’apostolato dell’orecchio». La comunione, infatti, non è il risultato di strategie e programmi, ma si edifica nell’ascolto reciproco tra fratelli e sorelle. Come in un coro, l’unità non richiede l’uniformità, la monotonia, ma la pluralità e varietà delle voci, la polifonia.»

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