Pagina Iniz. 2021 Marzo PAPA FRANCESCO PELLEGRINO DI PACE IN IRAQ

PAPA FRANCESCO PELLEGRINO DI PACE IN IRAQ

Riportiamo uno stralcio del discorso di Papa Francesco pronunciato nell’incontro con le Autorità, la Società Civile e il Corpo Diplomatico, venerdì 5 marzo nel salone del Palazzo Presidenziale a Baghdad.

Sono grato dell’opportunità di compiere questa Visita, a lungo attesa e desiderata, nella Repubblica di Iraq; di poter venire in questa terra, culla della civiltà strettamente legata, attraverso il Patriarca Abramo e numerosi profeti, alla storia della salvezza e alle grandi tradizioni religiose dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam. […] La mia visita avviene nel tempo in cui il mondo intero sta cercando di uscire dalla crisi della pandemia da Covid-19, che non ha solo colpito la salute di tante persone, ma ha anche provocato il deterioramento di condizioni sociali ed economiche già segnate da fragilità e instabilità. Questa crisi è soprattutto un appello a «ripensare i nostri stili di vita […], il senso della nostra esistenza» (Enc. Fratelli tutti, 33). Si tratta di uscire da questo tempo di prova migliori di come eravamo prima; di costruire il futuro più su quanto ci unisce che su quanto ci divide. Negli scorsi decenni, l’Iraq ha patito i disastri delle guerre, il flagello del terrorismo e conflitti settari spesso basati su un fondamentalismo che non può accettare la pacifica coesistenza di vari gruppi etnici e religiosi, di idee e culture diverse. Tutto ciò ha portato morte, distruzione, macerie tuttora visibili, e non solo a livello materiale: i danni sono ancora più profondi se si pensa alle ferite dei cuori di tante persone e comunità, che avranno bisogno di anni e anni per guarire. E qui, tra i tanti che hanno sofferto, non posso non ricordare gli yazidi, vittime innocenti di insensata e disumana barbarie, perseguitati e uccisi a motivo della loro appartenenza religiosa, e la cui stessa identità e sopravvivenza è stata messa a rischio. Pertanto, solo se riusciamo a guardarci tra noi, con le nostre differenze, come membri della stessa famiglia umana, possiamo avviare un effettivo processo di ricostruzione e lasciare alle future generazioni un mondo migliore, più giusto e più umano. A questo riguardo, la diversità religiosa, culturale ed etnica, che ha caratterizzato la società irachena per millenni, è una preziosa risorsa a cui attingere, non un ostacolo da eliminare. Oggi l’Iraq è chiamato a mostrare a tutti, specialmente in Medio Oriente, che le differenze, anziché dar luogo a conflitti, devono cooperare in armonia nella vita civile. […] Vengo come penitente che chiede perdono al Cielo e ai fratelli per tante distruzioni e crudeltà e vengo come pellegrino di pace, in nome di Cristo, Principe della Pace. Quanto abbiamo pregato, in questi anni, per la pace in Iraq! San Giovanni Paolo II non ha risparmiato iniziative, e soprattutto ha offerto preghiere e sofferenze per questo. E Dio ascolta, Dio ascolta sempre! Sta a noi ascoltare Lui, camminare nelle sue vie. Tacciano le armi! Se ne limiti la diffusione, qui e ovunque! Cessino gli interessi di parte, quegli interessi esterni che si disinteressano della popolazione locale. Si dia voce ai costruttori, agli artigiani della pace! Ai piccoli, ai poveri, alla gente semplice, che vuole vivere, lavorare, pregare in pace. Basta violenze, basta estremismi, fazioni, intolleranze! Si dia spazio a tutti i cittadini che vogliono costruire insieme questo Paese, nel dialogo, nel confronto franco e sincero, costruttivo; a chi si impegna (Continua a pagina 2) LA PREGHIERA QUOTIDIANA Riserviamo un momento della nostra giornata per pregare insieme, in famiglia, con l’aiuto del libretto per la lectio quotidiana, con il sussidio della Diocesi (disponibile sul sito www.chiesadimilano.it), oppure con il foglio per i ragazzi del catechismo. È possibile rivedere le meditazioni serali degli Esercizi Spirituali, tenute da fratel Andrea Marelli, sulla pagina dedicata del sito della comunità pastorale. “Epiousios: Il pane di oggi”: tutte le sere alle ore 20.32, breve meditazione dell’Arcivescovo mons. Delpini, in collegamento con tutte le famiglie della Diocesi attraverso i social. CON LA PAROLA E L’ARTE CI PREPARIAMO ALLA PASQUA “L’assassinio di Gesù secondo Giovanni”, lectio divina e commento artistico sulla passione secondo il Vangelo di Giovanni. Incontro on line, con inizio alle ore 21.00 ∗ lunedì 8 marzo: Il giudice e l’accusato (Gv. 18,28-40/19,1-12) Le istruzioni per seguire la meditazione sono sulla pagina dedicata del sito della comunità, da cui è altresì possibile scaricare i testi delle catechesi. IL VENERDÌ ADORAZIONE DELLA CROCE – MOMENTO DI PREGHIERA COMUNITARIO In preghiera davanti alla Croce: ∗ venerdì 12 marzo ore 20.30 nella chiesa di S. Paolo: Quaresima, tempo di sacrificio Al venerdì la Chiesa ci invita ad attendere in modo particolare alla preghiera, ad opere di carità e di pietà, a sacrificare sé stessi compiendo più fedelmente i propri doveri ed osservando l’astinenza, cioè la rinuncia a cibi e bevande ricercati, costosi o superflui. OASI DI QUARESIMA PER COPPIE E ADULTI Momento di riflessione guidato da don Marco ∗ sabato 13 marzo ore 20.30 nella chiesa di San Michele L’incontro sarà anche trasmesso in streaming sul canale youtube della Comunità: http://www.youtube.com/c/comunitapastoralesanvincenzocantuintimiano QUARESIMA 2021 per la riconciliazione e, per il bene comune, è disposto a mettere da parte i propri interessi. Nessuno sia considerato cittadino di seconda classe. Incoraggio i passi compiuti finora in questo percorso e spero che rafforzino la serenità e la concordia. […] La religione, per sua natura, dev’essere al servizio della pace e della fratellanza. Il nome di Dio non può essere usato per «giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione» (Documento sulla fratellanza umana, Abu Dhabi, 4 febbraio 2019). Al contrario Dio, che ha creato gli esseri umani uguali nella dignità e nei diritti, ci chiama a diffondere amore, benevolenza, concordia. Anche in Iraq la Chiesa Cattolica desidera essere amica di tutti e, attraverso il dialogo, collaborare in modo costruttivo con le altre religioni, per la causa della pace. L’antichissima presenza dei cristiani in questa terra e il loro contributo alla vita del Paese costituiscono una ricca eredità, che vuole poter continuare al servizio di tutti. La loro partecipazione alla vita pubblica, da cittadini che godano pienamente di diritti, libertà e responsabilità, testimonierà che un sano pluralismo religioso, etnico e culturale può contribuire alla prosperità e all’armonia del Paese. […] Su ciascuno di voi, sulle vostre famiglie e sui vostri cari, e sull’intero popolo iracheno invoco l’abbondanza delle benedizioni divine. Grazie!

PapaFrancescoBagdad2021